Gli antichi Romani erano uomini senza scrupoli, senza alcuna incertezza, alcun dubbio e rimorso.
In ogni settore essi applicavano una ricerca scrupolosa, non tralasciando alcun minimo dettaglio al caso. Così – ad esempio – per la costruzione di strade e di acquedotti; per le eventuali alleanze politiche e diplomatiche con altre popolazioni, nonché per creare il loro corpus giuridico.
Eppure l’etimologia del vocabolo latino “scrupolo” ci ricorda che lo scrupus era un sassolino, magari di quelli a punta che, spesso, si infilavano casualmente nelle “caligae”, cioè nei sandali aperti.
Tale “scrupus” spesso poteva creare dei seri problemi ai legionari romani durante le loro campagne belliche, causando fastidio e ritardi nel movimento del singolo soldato, come per l’intera legione di appartenenza.
Questi sassolini, dunque, mettevano i soldati romani dinanzi ad un bivio: o patire, continuando ad andare avanti, a marciare per la gloria dell’Impero Romano; oppure fermarsi a togliere il sassolino, causando così, rallentamenti alla propria legio .
Con il tempo, l’espressione “avere scrupoli” si è allontanata dal gergo militare per far riferimento, invece, a qualunque assenza di indecisione sulla condotta da adottare.
E così i patrizi, i tribuni, i generali, i senatori, le vestali, gli imperatori, i consoli e quei pochi che utilizzavano il cavallo o venivano trasportati in lettiga, non avevano, di certo, alcuno scrupolo!
Caligola (Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico 12- 41 d.C.) – terzo imperatore della dinastia Giulio Claudia e in carica per soli quattro anni – non amò mai tale affettuoso soprannome datogli dai soldati, causa i suoi sandali (caligae).
Sandali, appunto, formati da una robusta suola ferrata alla quale era cucito il cuoio tagliato a strisce.
Tali calzature non solo permettevano al soldato romano di avere una maggiore trazione, ma venivano anche utilizzate come strumento di offesa.
Una curiosità: la zona dell’odierno frusinate, viene ancora oggi definita con il termine generico di Ciociaria, poichè – in queste campagne fatte di pianori aspri e rocciosi – i pastori erano soliti utilizzare le ciocie, sandali che rievocavano, nella forma e nell’allacciatura, proprio le caligae dei legionari romani. Calzature simili si ritrovano nella tradizione dell’ Abruzzo e di alcune zone dei Balcani.
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